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Dispensa 63

La nostra casa nel cuore di Bellagio

Una Dispensa in cui raccogliere i nostri viaggi, i nostri giri, i nostri appunti, le nostre passioni ed esperienze vissute. Per farle vivere anche a voi. Cercavamo un luogo che potesse unire tutto questo e che portasse la nostra visione proprio a Bellagio, cittadina dove abitiamo e cornice dell’inizio di tante storie, tra cui la nostra. Martina e Baba.

Un posto magico al sessantatreesimo gradino

Il locale in cui vi accoglieremo un tempo si chiamava “Stradella” e per noi è stato un colpo di fulmine: ci siamo innamorati di quel piccolo angolo magico, di quel muro e le sue grandi finestre. Era la prima locanda del paese, luogo d’incontro e di chiacchiere dei barcaioli del lago. Questa storia ci ha affascinato a tal punto che abbiamo voluto ripercorrere più volte quella strada, e ogni volta che camminavamo per la scalinata contavamo i gradini per raggiungere il posto. Un posto magico al sessantatreesimo gradino.

Da qui il nome, Dispensa63: un posto che chiamiamo casa e nel quale vogliamo accogliervi con le nostre storie, perché diventino un po’ anche le vostre. 

il locale

Abbiamo scavato per ritrovare un po’ di quella storicità iniziale del locale,

facendo riemergere le travi antiche di legno e le pietre tipiche locali del nostro lago mantenendo i loro tratti vissuti. E abbiamo portato anche una ventata di Mediterraneo, con arredi e richiami provenienti dalla Puglia, regione d’origine della famiglia di Martina. 

Tutto ciò che troverete in Dispensa63 racconta una storia. 

Quella delle nostre famiglie grazie al tavolo di Nonno Arturo, risalente all’800; alle sedie Gio Ponti che nonna June aveva ritirato da due navi da crociera, Michelangelo e Raffaello, per il suo albergo; alle piccole seggiole che un tempo erano utilizzate dai sette fratelli Di Costanzo insieme ai vecchi panieri e vasi antichi. 

Ma anche la storia delle maestranze che ci hanno aiutato a ridare vita al locale, rispettandone la tradizione. Giovanni e Paolino, i muratori che ci hanno aiutato nei lavori di ristrutturazione, hanno scoperto un pozzo originario dell’800, dove un tempo i contadini erano soliti raccogliere l’acqua piovana; Mauro, esperto artigiano nella lavorazione di vimini e giunco, ha impagliato una ad una le sedie di nonno Arturo; Laura, la nostra artigiana esperta nella lavorazione di terra cotta, ha realizzato a mano per noi tutti i piatti in cui mangerete, donando a ciascuno di essi un segno della propria autenticità. 

Tutto l’arredo gioca su un equilibrio di sottrazione che permette a ogni elemento di raccontare un tassello del nostro cammino. Sia quello percorso fin qui, sia quello che vogliamo percorrere con voi.